Aborto - Interruzione di gravidanza : per il diritto alla libera scelta

Aborto – interruzione della gravidanza : le attualità

7.3.2016
Diritto alla salute sessuale e riproduttiva

Nella sua Osservazione generale No 22 concernente l’art. 12 del Patto internazionale relativo ai diritti economici,
sociali e culturali, il Comitato per i diritti economici, sociali e culturali delle Nazioni Unite ha chiaramente dichiarato :
Il diritto alla salute include la salute sessuale e riproduttiva. Questo implica la libertà di decisione in materia di salute sessuale e riproduttiva e l’accesso ai servizi relativi. Gli Stati sono chiamati a liberalizzare le leggi restrittive sull’aborto, a depenalizzare l’aborto, eliminare le barriere e garantire a tutte le donne l’accesso all’aborto sicuro.
http://tbinternet.ohchr.org/_layouts/treatybodyexternal/Download.aspx?symbolno=E%2fC.12%2fGC%2f22&Lang=en


12.2.2016
Portogallo: modifiche restrittive alla legge abrogate

Il 22 luglio 2015, poco prima della fine della legislatura, la maggioranza conservatrice del Parlamento ha adotto alcune modifiche alla legge sull’aborto : le donne avrebbero dovuto contribuire al costo dell’aborto e sottoporsi a diversi colloqui approfonditi prima dell’intervento. Il diritto all’obiezione di coscienza del personale sarebbe stato esteso.
Però alle elezioni del 4 ottobre, la sinistra ha ottenuto la maggioranza in parlamento e successivamente abrogato, il 20 novembre, tutte queste restrizioni.
In gennaio 2016, il presidente Anibal Cavaco Silva ha posto il veto a questa decisione.
Il 10 febbraio, il Parlamento ha superato il veto presidenziale con la maggioranza assoluta di tutti i deputati.


17.12.2015
Francia: decisione definitiva del parlamento – abolizione del periodo di riflessione

L’Assemblea nazionale ha adottato definitivamente una modifica della legge per abolire il periodo di riflessione di sette giorni tra la prima consulenza medica e l’interruzione di gravidanza, imposto dalla legge del 1975.
Inoltre, la revisione permette ai centri sanitari di eseguire aborti chirurgici e autorizza le levatrici a praticare le IVG farmacologiche.
Lo scopo è di garantire l’accesso rapido all’IVG a tutte le donne in prossimità del domicilio.


28 septtembre: International Safe Abortion Day
Safe abortion: women’s right!!!

http://www.safeabortionwomensright.org/history-of-28-sept-slideshow/


23.7.2015
Nella Carta sociale non c’è diritto all’obiezione di coscienza

Il 17 giugno, il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha approvato la decisione del Comitato europeo dei diritti sociali (CEDS) secondo la quale la Carta sociale europea non dà agli operatori sanitari il diritto di rifiutare alle donne, per motivi di coscienza, un servizio nel campo della salute riproduttiva (aborto).
Il CEDS ha respinto il reclamo collettivo della Federazione delle associazioni familiari cattoliche in Europa (FAFCE) contro la Svezia a tal proposito.
Il CEDS ha anche respinto il tentativo della FAFCE di ampliare la portata dell’articolo 11 della Carta (diritto alla protezione della salute) fino a includere il feto.
Comunicato stampa (ingl.)


16.6.2015
Svizzera: il numero delle IVG è sceso sotto i 10’000 nel 2014

Nel 2014, il numero delle interruzioni di gravidanza in Svizzera è arrivato al livello più basso mai registrato – nonostante la crescita della popolazione – ed è sceso sotto la soglia delle 10’000. Un totale di 9’990 aborti è stato registrato per le donne residenti in Svizzera (rispetto à 10’177 nell’anno scorso). Il tasso delle adolescenti anche ha continuato a diminuire e ha raggiunto 3,7/1’000 donne 15-19 anni.
http://www.bfs.admin.ch/bfs/portal/fr/index/themen/14/02/03/key/03.html


22 dicembre 2014
Lussemburgo : la procedura per l’IVG viene semplificata

Il 22 dicembre, il Lussemburgo ha pubblicato la legislazione riveduta sull’aborto : l’IVG non si trova più nel codice penale, ma nella legge sull’educazione sessuale, la prevenzione dell’aborto clandestino e la regolamentazione dell’interruzione di gravidanza.  Come in Francia, la nozione di “angustia” che la donna doveva far valere, è stata eliminata dalla legge. Fino a 14 settimane, la decisione appartiene alla donna sola. Il requisito per una consultazione obbligatoria con un centro sociale è stato abolito. Però, il periodo di riflessione di 3 giorni che si deve osservare tra la prima visita medica e l’intervento è stato mantenuto.
http://www.legilux.public.lu/leg/a/archives/2014/0238/a238.pdf


18 dicembre 2014
Mozambico adotta una soluzione dei termini

Il presidente Armando Guebuza ha firmato la revisione del codice penale approvata dal parlamento a fine novembre. Il nuovo codice prevede la non punibilità dell’aborto eseguito da un professionista sanitario, su richiesta della donna incinta, nelle prime 12 settimane della gravidanza. Oltre questo termine, è necessario una indicazione medica. Il Mozambico é il quarto paese africano che introduce una soluzione dei termini per quanto riguarda l’aborto.


17 dicembre 2014
Regno Unito: decisione importante della Corte Suprema sull’obiezione di coscienza

Due levatrici cattoliche dell’Ospedale di Glasgow si erano rifiutati di partecipare ai compiti di supervisione e organizzazione delle terminazioni di gravidanza, anche se non avevano l’obbligo di partecipare direttamente alle procedura. Hanno presentato una querela al tribunale contro l’ospedale. Ora la Corte suprema del Regno Unito ha deciso in ultima istanza che il diritto all’obiezione di coscienza si applica solo a coloro che sono direttamente coinvolti nel trattamento.
Questa decisione vale anche per i medici che si rifiutano di partecipare agli aborti. Essi sono obbligati ad indirizzare le donne ad altri professionisti che non sono obiettori.
Press Release 


26 novembre 2014
Francia: sostegno parlamentare solido per un diritto fondamentale all’aborto

In occasione dell’anniversario per i 40 anni della legge che depenalizza l’aborto, l’Assemblea nazionale francese ha approvato con una maggioranza massiccia, une risoluzione riaffermando il “diritto fondamentale delle donne per controllare il loro corpo e avere accesso alla contraccezione e all’interruzione di gravidanza”.


23 settembre 2014
Spagna: il progetto di legge restrittiva è ritirata

Dato che era impossibile trovare un consenso all’interno del governo, il presidente Mariano Rajoy è stato costretto a ritirare il progetto di legge molto restrittivo preparato da suo ministro della Giustizia, Gallardon. Questo ne ha tratto le conseguenze e ha dato il suo ritiro. Il disegno di legge doveva invalidare la soluzione dei termini introdotta nel 2010 dai socialisti.
Secondo i sondaggi, la maggioranza degli spagnoli desidera mantenere la legalizzazione dell’aborto. Tuttavia, un altro pericolo minaccia ancora il diritto all’aborto, perchè il partito conservatore aveva presentato un ricorso contro la soluzione dei termini del 2010 alla Corte costituzionale. Essa non ha ancora deciso sulla costituzionalità della Legge del 2010.


18 agosto 2014
L’iniziativa per la “Protezione della vita” definitivamente fallita

Come afferma l’iniziatore, l’evangelico fondamentalista Heinz Hürzeler, non vale nemmeno la pena contare le firme. Peccato, avremmo desiderato sapere se ce ne sono più di 5’000 (100’000 sarebbero necessarie). Hürzeler non ha neanche ricevuto il sostegno delle principali organizzazioni anti-aborto. Probabilmente, dopo diverse sconfitte schiaccianti, loro hanno capito che agli svizzeri non piace l’estremismo e che sostengono pienamente il diritto delle donne di decidere autonomamente se, quando e in quali condizioni sono pronte a diventare madre.


6 agosto 2014
Francia: nozione di “angustia” sparisce dalla legge sull’IVG

Dopo l’adozione da entrambe le camere parlamentari e la dichiarazione di conformità alla Costituzione da parte del Consiglio costituzionale, la legge sulla parità uomini-donne è entrata in vigore il 6 agosto. Un articolo di questa legge riguarda l’aborto:
La legge Veil del 1975 ha permesso l’aborto per la donna incinta “che il suo stato pone in una situazione di angustia”. Questa frase è stata sostituita da “che non desidera proseguire la gravidanza”. Così, il governo e i parlamentari hanno cercato di sottolineare  l’autonomia della scelta della donna.
Purtroppo, il Parlamento svizzero ha copiato, nel 2001, la frase della legge Veil e quindi in Svizzera, l'”angustia” perdura. Almeno, è la donna stessa che apprezza se lei si trova in uno stato di angustia.


10 giugno 2014
Svizzera: Il numero di aborti continua a diminuire

Il numero delle interruzioni di gravidanza su donne domiciliate in Svizzera è diminuito di  nuovo nel 2013 (da 10’477 a 10'137), nonostante la crescita della popolazione. La diminuzione è stata significativa per le ragazze sotto i 20 anni (da 952 a 858, cioè un decremento del 9,9%). Con 6,4 per 1’000 donne tra 15 e 44 anni, il tasso di abortività è il più basso in Europa. Questo è anche il caso per le minorenne di 15 a 19 anni, il cui tasso ha raggiunto il sui livello più basso da sempre.
La percentuale delle interruzioni farmacologiche (con la Mifegyne) è aumentata ancora leggermente e ha raggiunto il 68% del totale. Gli interventi si praticano a uno stadio sempre più precoce : il 73% nelle prime 8 settimane di gestazione (amenorrea), il 88% entro la fine della 10esima settimana.
Fonte: Ufficio federale di statistica


28 maggio 2014
La Commissione europea rifiuta l'iniziative dei cittadini "Uno di noi"

La Commissione europea si rifiuta di dar seguito all'iniziativa dei cittadini europei "Uno di noi". Con l'iniziativa è stato chiesto all'Unione europea di smettere di finanziare attività che implicano la distruzione di embrioni umani, in particolare nei settori della ricerca, degli aiuti allo sviluppo e della salute pubblica. L'iniziativa, presentata in febbraio 2014, con 1,7 milioni di firme provenienti da 18 paesi dell'UE, ha soltanto l'effetto di una petizione.
La Commissione giustifica la sua decisione negativa ragionando che l'attuale quadro giuridico per il finanziamento dell'UE nel campo delle politiche di ricerca e di sviluppo soddisfa già rigorose norme etiche.


8 marzo 2014
Decisione importante del Comitato europeo dei diritti sociali

Grande successo per IPPF Europe Region (International Planned Parenthood Federation). L'organizzazione aveva presentato al Comitato un reclamo contro l'Italia, nel 2012, perchè spesso le donne non ci hanno accesso all'aborto legale a causa dell'obiezione di coscienza di massa da parte del personale medico.
Giusto in tempo per la Giornata internazionale della donna, il Comitato europeo dei diritti sociali ha deciso, con 13 voti contro 1, che questi ostacoli insormontabili costituiscono una violazione del diritto alla salute garantito dalla Carta sociale europea. Lo Stato italiano deve organizzare i servizi medici in modo da rispondere ai bisogni delle pazienti.
http://www.ippfen.org/news/major-victory-europe-international-women%E2%80%99s-day


Votazione popolare del 9 febbraio 2014:
69,8% dicono NO all'iniziativa "Il finanziamento dell'aborto è una questione privata"
no-attacco-soluzione-dei-termini

Comunicato deI Comitato "No all'attacco della soluzione dei termini"

I parlamentari dicono NO all'iniziativa anti-aborto
http://www.youtube.com/fristenregelung


1o febbraio 2014
Spagna: decine di migliaia di manifestanti dicono NO !

NO!Decine di migliaia di persone hanno protestato a Madrid, il 1o febbraio, contro il progetto del governo conservatore di Rajoy di restringere massicciamente la legge sull'aborto.

Il 9 febbraio anche noi diremo:

NO ! all’iniziativa anti-aborto !


3 gennaio 2014
73 percento degli Spagnoli contro il progetto del governo di restringere la legge sull'aborto

Secondo un sondaggio commissionato dal quotidiano El Mundo, la stragrande maggioranza degli spagnoli si pronuncia contro le restrizioni alla legge sull'aborto proposte dal governo conservatore di Rajoy. Il 73,3 per cento degli spagnoli favoriscono la soluzione dei termini introdotta nel 2010. Tra i giovani tra i 18 e i 29 anni, gli oppositori alla riforma regressiva sono addiritura il 84,3 per cento (Fonte: Die Standard)


21 novembre 2013
Tasmania (Australia) depenalizza l'aborto

Il 21 novembre, il Parlamento della Tasmania ha depenalizzato l'aborto. Così facendo, lo stato confederato australiano segue l'esempio del Territorio della capitale e di Victoria. Nel Codice penale rimane solo l'aborto praticato da un non medico o senza il consenso della donna. Tutto il resto viene regolato in una legge speciale :
Nelle prime 16 settimane la donna decide da sola. Oltre questo termine c'è bisogno del consenso di due medici, di una indicazione medica dunque che, tuttavia, tiene conto degli aspetti psico-sociali.
I medici che hanno una obiezione di coscienza devono dare alla donna gli indirizzi in cui l'intervento può avvenire. La legge prevede anche una zona di protezione di 150 metri intorno alle cliniche per garantire che le donne e il personale non possono essere infastiditi da attivisti anti-aborto.
http://www.examiner.com.au/story/1925158/tasmania-leads-nation-as-abortion-bill-passed/


28 settembre 2013
Francia : il governo lancia un sito d'informazione sull'IVG

All'occasione della giornata internazionale per la depenalizzazione dell’aborto, Najat Vallaud-Belkacem, Ministra per i diritti delle donne, ha presentato le nuove misure del governo francese per garantire una migliora «protezione» del diritto all’aborto. Per contrare le informazioni «fuorvianti» di certi siti anti-aborto, il governo lancia il sito www.IVG.gouv.fr


28 settembre 2013
Giornata d'azione internazionale per il diritto di aver accesso all'interruzione di gravidanza senza rischio e legale

In più di 50 paesi in tutti i continenti, delle attività sono state organizzate in favore del diritto all'aborto. In molti paesi del terzo mondo l'aborto rimane vietato e le donne rischiano la loro salute e la vita perchè devono fare ricorso all'aborto clandestino. I decessi dovuti all'aborto illegale sono stimati a 47'000 all'anno.
Negli Stati Uniti e in Europa, estremisti religiosi e politici si manifestano con sempre più vigore al fine di limitare i diritti acquisti.


27 settembre 2013
Polonia: una iniziativa popolare restrittiva respinta dal Parlamento

Con 233 voti contro 182, il Parlamento polacco ha respinto una iniziativa popolare che voleva vietare l'interruzione di gravidanza in caso di malformazione fetale. L'iniziative aveva ottenuto 400'000 firme di cittadini.


27 settembre 2013
Iniziativa anti-abortista chiaramente bocciata in Parlamento

Nella votazione finale del 27 settembre, il Consiglio nazionale ha respinto l'iniziativa "Il finanziamento dell'aborto è una questione privata" con 155 voti contro 33 e 7 astensioni. Il Consiglio degli Stati l'ha bocciata con 37 voti contro 5.  per più informazioni


9 settembre 2013
Il Consiglio degli Stati ha respinto di maniera massiccia l'iniziativa "Il finanziamento dell'aborto è una questione privata"

Con 37 voti contra 4, il Consiglio degli Stati ha respinto una proposta del co-autore dell'iniziativa, Peter Föhn che voleva rinviare il progetto alla commissione, con il mandato di elaborare un controprogetto indiretto – vale a dire una modifica della legge (LAMal) identica a quanto rivendica l'iniziativa. Il Consiglio degli Stati, di questa maniera, ha spazzato l'iniziativa "Il finanziamento dell'aborto è una questione privata" emanata da ambienti fondamentalisti anti-aborto. L'iniziativa sarà sottoposta alla votazione popolare all'inizio dell'anno prossimo.
per saperne di più


30 luglio 2013
Irlanda: la nuova legge è una farsa

Due anni e mezzo dopo la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo che ha obbligato l'Irlanda a chiarire finalmente la situazione giuridica dell'aborto nel paese, il Parlamento ha adottato una legge che non cambierà assolutamente nulla : le donne irlandese continueranno in migliaia a viaggiare all'estero per ottenere l'aborto. 
La nuova legge autorizza l'aborto soltanto in caso di pericolo per la vita della donna incinta o quando due psichiatri oltre un ginecologo attestano all'unanimità un rischio acuto di suicidio. Un rischio per la salute, uno stupro o la malformazione del feto non sono riconosciuti motivi validi. L'aborto illegale è minacciato con la reclusione fino a 14 anni – l'Irlanda è in ritardo di almeno 50 anni sul resto d'Europa.
per più informazioni (francese)


9 luglio 2013
Nuova ricerca 2013: non c'è rischio di prematurità dopo l'aborto

Risulta dall'analisi di 757'000 nascite in Scozia tra il 1980 e il 2008 che dal 2000 non si osserva più un rischio aumentato di parto prematuro dopo una precedente IVG. I ricercatori attribuiscono questo al fatto che dalla fine degli anni 1990, le prostaglandine sono state usate sistematicamente per ammorbidire il collo prima dell'aborto chirurgico e che la percentuale di aborti farmacologici è aumentata notevolmente da allora. Oliver-Williams et al: Abortion and Preterm Birth in Scotland


2 luglio 2013
La Commissione del Consiglio degli Stati rifiuta l'iniziativa anti-abortista

All'unanimità, la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati propone al plenum di respingere l'iniziativa "Il finanziamento dell'aborto è una questione privata".


23 giugno 2013
Uruguay: il referendum contra la soluzione dei termini non è riuscito

La soluzione dei termini, adottata dal Parlamento in ottobre 2012 nel Uruguay, non sarà sottoposta al referendum popolare. Gli antiabortisti non sono riusciti a mobilizzare i 655'000 voti necessari (25% dell'elettorato) per ottenere un referendum sull'abrogazione della legge. Appena 230'000 cittadine e cittadini si sono resi alle urne la domenica. L'Uruguay rimane dunque – con Cuba, Messico City e la Guyana – fra i pochi paesi dell'America latina con una legge liberale sull'aborto.


12 giugno 2013
Svizzera: il numero delle IVG diminuito del 2% nel 2012

Il numero delle interruzioni di gravidanza su donne domiciliate in Svizzera è diminuito leggermente nel 2012 (da 10’715 nell'anno precedente a 10’477), nonostante la crescita della popolazione. La diminuzione è stata significativa per le ragazze sotto i 20 anni (da 1’028 a 952, cioè un decremento del 7,4%). Con 6,7 per 1’000 donne tra 15 e 44 anni, il tasso di abortività è il più basso in Europa. Questo è anche il caso per le minorenne di 15 a 19 anni, il cui tasso ha raggiunto il sui livello più basso da sempre.
La percentuale delle interruzioni farmacologiche (con la Mifegyne) è aumentata ancora e ha raggiunto il 67% del totale. Gli interventi si praticano a uno stadio sempre più precoce : il 72% nelle prime 8 settimane di gestazione (amenorrea), il 88% entro la fine della 10esima settimana.
Fonte: Ufficio federale di statistica


18 aprile 2013
Commenti sulla decisione del CN sull'iniziativa anti-aborto
Comunicato stampa della Commissione nazionale di etica
Comunicato stampa dell'associazione "No all'attacco alla soluzione dei termini" (francese)


17 aprile 2013
Svizzera: l'iniziativa anti-aborto chiaramente rifiutata dal Parlamento

Con 130 voci contra 29 (provenienti sopra tutto dal gruppo UDC) e 19 astensioni, il Consiglio nazionale ha chiaramente respinto l'iniziativa anti-aborto "Il finanziamento dell'aborto è una questione privata". Il dibattito non ha lasciato dubbio che l'iniziativa, in realtà, non mira al finanziamento nè al risparmio in materia di salute pubblica, ma attacca il diritto della donna all'autodeterminazione e l'accesso per tutte all'interruzione di gravidanza legale, fatte secondo le regole dell'arte, indipendentemente dalle loro risorse finanziarie. La stragrande maggioranza dei parlamentari ovviamente intende mantenere la regolamentazione in vigore, accettata in votazione popolare nel 2002, con più del 72% dei voti, regolamentazione che ha fatto buona prova da da allora.


26 febbraio 2013
Svizzera: terza iniziativa per il divieto totale dell'aborto

Un gruppo di antiabortisti estremisti, vicino all'organizzazione "Sì alla vita", lancia un'iniziativa popolare “La protezione della vita colma una lacuna miliardaria”.
Cercano di introdurre nella Costituzione la frase: "La vita umana è protetta". Tuttavia, il diritto alla vita è già garantito della Costituzione, … però, questo non è quello a che mirano. Il loro obiettivo è il divieto assoluto dell'aborto. Il loro comandamento: donne smettete di prendere la pillola e fate dei bambini. Siate fecondi e moltiplicatevi …. per stimolare l'economia ed il consumo.
Due iniziative popolari con richieste simili sono già state respinte in modo schiacciante nel 1985 (69% no) e nel 2002 (82% no). Molto probabilmente questo sarà anche il destino di questo remake – se mai dovrebbe aver successo. La nuova iniziativa non sembra nemmeno aver il sostegno da "Sì alla vita" svizzera – e infastidisce gli autori dell'altra iniziativa anti-aborto che si strapazzano per apparire moderati.


28 gennaio 2013
25o anniversario della sentenza della Corte suprema del Canada. L'esperienza dimostra: non c'è bisogno di legge

Il 28 gennaio 1988, la Corte suprema del Canada ha dichiarato incostituzionale la legislazione che regolava l'aborto, dicendo che violava il diritto delle donne alle sicurezza della persona. Il Canada è diventato il primo paese nel mondo a provare che non c'è nessun bisogno di legge in materia di aborto. Pertanto, l'interruzione di gravidanza è parte integrante dei servizi sanitari.
L'affare Morgentaler – storia e conseguenze (francese – inglese)


22 gennaio 2013
40o anniversario della sentenza Roe vs. Wade negli USA

Con la sua rivoluzionaria sentenza Roe vs Wade del 22 gennaio 1973, la Corte suprema degli Stati Uniti ha riconosciuto il diritto fondamentale delle donne a decidere liberamente dell'interruzione o del proseguimento della loro gravidanza. Solo per l'ultimo trimestre della gravidanza, la Corte ha autorizzato gli stati federali di imporre restrizioni a questo diritto.
In pratica, però, sotto l'influenza degli oppositori all'aborto, gli stati federali cercano di erigere sempre più ostacoli all'accesso all'aborto.


20.12.2012
Sentenza spettacolare della Corte interamericana dei diritti umani

La Corte ha dichiarato incompatibile con la Convenzione americana dei diritti umani il divieto della fecondazione in vitro in Costa Rica.
Essa ha giustificato la sua decisione affermando che l'embrione non è persona e non ha il diritto assoluto alla vita. La protezione lui dovuta aumenta progressivamente col suo sviluppo e deve essere bilanciata con il diritto fondamentale delle donne e delle coppie alla vita privata, con i diritti riproduttivi e la libertà della procreazione.


22.11.2012
Lussemburgo: il Parlamento approva la soluzione dei termini

Nelle prime 12 settimane, ogni donna nel Lussemburgo avrà il diritto ormai d'interrompere la sua gravidanza per ragioni personali, dopo una consulta con un centro sociale e 3 giorni di riflessione. La decisione spetta alla donna. 39 deputati si sono pronunciati, giovedì sera, dopo parecchie ore di deliberazioni a favore della liberalizzazione della legge del 1978. 21 parlamentari erano contrari.


14.11.2012
No all'attacco alla soluzione dei termini

Il 14 novembre, una Associazione nazionale di questo nome si è costituita a Berna. Il suo scopo è di combattere l'iniziativa popolare "Il finanziamento dell'aborto è una questione privata", sia a livello parlamentare sia per la votazione. È stata eletta alla presidenza Babette Sigg Frank delle donne PPD. Carmen Walker Späh (PLR. Donne), Katharina Prelicz-Huber (Donne verdi) e Yvonne Feri (Donne socialiste) sono state elette vice-presidenti. Inoltre, il comitato si compone d'altre persone appartenenti al PLR e al PS così come rappresentanti di diverse organizzazioni femminili e professionali. Comunicato


2.11.2012
La commissione del CN respinge l'iniziativa anti-aborto

La Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale propone al Consiglio, con 18 voci contra 5 e 1 astensione, di raccomandare il rifiuto dell'iniziativa "Il finanziamento dell'aborto è una questione privata". In particolare considera che l'obiettivo mirato avrebbe effetti negativi sulla salute e sul piano sociale, senza permettere un notevole risparmio.
http://www.parlament.ch/f/mm/2012/pages/mm-sgk-n-2012-11-02.aspx


1.11.2012
La FCES respinge l'iniziativa contro il finanziamento dell'aborto

La Federazione delle chiese evangeliche della Svizzera respinge l’iniziativa popolare «Il finanziamento dell'aborto è una questione privata». Secondo la FCES, problemi familiari, sociali ed economici possono minacciare la vita di una donna, fino al punto di esporla ad una "morte sociale". La Federazione conclude che tutta la società ha una parte di responsabilità, tanto che ci sono donne che, a causa di una gravidanza, si trovano in uno stato di angoscia esistenziale. Secondo la FCES, aprendo prospettive di vita, non imponendo sanzioni si possono prevenire aborti.
Comunicato stampa della FCES


30.10.2012
La CFQF respinge l'iniziativa contro il finanziamento dell'aborto

La Commissione federale per le questioni femminili respinge "categoricamente" l'iniziativa popolare «il finanziamento dell'aborto è una questione privata». Secondo  la CFQF, questa iniziativa costituisce un ritorno indietro inaccettabile rispetto ai diritti delle donne in Svizzera. La soluzione dei termini, approvata dal popolo nel 2002, si è dimostrata funzionante nella pratica e non deve essere messa in questione, scrive la CFQF.
Comunicato stampa della CFQF (francese)


Il governo dell'Uruguay promulga la soluzione dei termini

Il governo dell'Uruguay ha promulgato la soluzione dei termini approvata dal parlamento il 17 ottobre. La legge entrerà in vigore nei prossimi 30 giorni. Questo batte una breccia significativa nelle regolamentazioni restrittive dell'aborto che prevalgono nella maggior parte dei paesi dell'America Latina. Le poche eccezioni, insieme con l'Uruguay, sono Cuba, Guyana e Città del Messico.


28.9.2012
Giornata mondiale d'azione per l'accesso all'aborto sicuro e legale

Ogni anno nel mondo muoiono 47'000 donne per causa di aborti illegali pericolosi. Il messaggio della giornata d'azione: l'aborto legale salva delle vite. Azioni diverse, località differenti – stessa esigenza: decriminalizzare l'aborto!
http://www.september28.org/


28.8.2012
CEDU: l'embrione non è un "bambino"

Nella sentenza COSTA e PAVAN contra ITALIA del 28.8.2012 (ricorso no 54270/10), la Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) sottolinea che "il concetto di «bambino» non è assimilabile a quello di «embrione»".


19.7.2012
La Corte costituzionale italiana: la decisione appartiene alla donna. La sentenza della Corte europea di giustizia del 18.10.2011 non c'entra
.

Secondo la legge italiana, una minorenne deve ottenere l'assenso dei genitori per abortire. Tuttavia, quando vi sono seri motivi che vi si oppongono, il giudice tutelare può autorizzare la donna a decidere da sola.
Un giudice di Spoleto ha colto l'occasione della domanda di una sedicenne per sollevare questione di legittimità costituzionale della soluzione dei termini. Ha fatto riferimento alla sentenza della Corte europea di giustizia (CGUE) del 18.10.2011 la quale proibisce la brevettabilità di procedimenti biotecnologici che presuppongono la previa distruzione di embrioni e possono pregiudicare il rispetto dovuto alla dignità umana.
La Corte costituzionale ha dichiarato la manifesta inammissibilità della questione. Il giudice tutelare, secondo la Corte, ha oltrepassato le sue competenze. La sua funzione è unicamente di verificare la capacità della minorenne di prendere da sola la sua decisione in piena consapevolezza.
Inoltre, la Corte rileva l'assoluta irrilevanza della sentenza della CGUE in questo contesto, dato che non reca altro che la definizione di ciò che si intende per "embrione" e di cosa costituisce un procedimento escluso dalla brevettabilità.
(Gli antiabortisti interpretano la sentenza della CGUE in modo errato, come se avesse attribuito all'embrione la qualità di soggetto di diritto e la dignità umana assoluta.)
Giudizio della Corte costituzionale italiana
Sentenza della CGUE del 18.10.2011


19.6.2012
Svizzera: il numero di interruzioni di gravidanza rimane stabile

Nel nono anno intero dopo l'introduzione della soluzione dei termini, il numero di interruzioni di gravidanza rimane sempre stabile. Il numero tra le donne residenti in Svizzera ammonta a 10'694 (anno precedente: 10'650). Con 6,8 per 1'000 donne di età 15-44, il tasso rimane lo stesso dell'anno precedente e del 2003. È tra i più bassi in Europa. Lo stesso vale per il tasso delle adolescenti di 4,6/1'000 donne di età 15-19, che è pure rimasto invariato rispetto all'anno precedente.
Per più dettagli: statistiche UST


2.6.2012
Decimo anniversario della soluzione dei termini – una risoluzione ampiamente sostenuta

Per celebrare il decimo anniversario della votazione popolare sulla soluzione dei termini, un comitato al di sopra dei partiti ha celebrato questo progresso a Berna, con una manifestazione che allo stesso tempo segnò l'inizio della campagna contro l'iniziativa "Il finanziamento dell'aborto è una questione privata". Con la volontà di difendere la soluzione dei termini e il rimborso dei costi dell'aborto dall'assicurazione malattia, 53 organizzazioni nazionali hanno firmato la risoluzione "non tolleriamo la regressione!"
Risoluzione (pdf, in francese)
Allocuzione introduttiva A. Cotting (pdf, in francese)
Presentazione A.M. Rey (pdf, in tedesco)
Presentazione H. Huldi (pdf, in tedesco)
Allocuzione J. de Quattro (pdf, francese e tedesco)


29.5.2012
"I 10 anni della soluzione dei termini – No al ritorno indietro"

Il 2 giugno 2002, il popolo svizzero ha approvato con 72% dei voti la soluzione dei termini. 10 anni più tardi certi ultra-conservatori vogliono rimettere in discussione quel verdetto inequivocabile. Un comitato interpartiti si è formato, insieme a professionali, per combattere questa iniziativa assurda. Ha esposto i suoi argomenti in una conferenza stampa:
Der Schwangerschaftsabbruch im Kontext der sexuellen Rechte (Rohner)
Eine Abtreibung ist eine private und selbstbestimmte Entscheidung jeder Frau!
(Feri)
Fristenregelung – Ein wichtiger Beitrag zur Reduktion der Schwangerschaftsabbrüche, und ein Spiegel für die Gleichstellung der Frau in der Schweiz (Gilli)
Non à l’initiative „financer l'avortement est une affaire privée" (Amgwerd)
Non à l’initiative „Financer l’avortement est une affaire privée" (Moret)
Nein zum Rückschritt! (Rey)


28.5.2012
Giornata d'azione per la salute delle donne

Ogni anno, il 28 maggio è dichiarato giornata internazionale per la salute delle donne. Nel 2012 il tema della giornata è : "Full Recognition of Young People’s Sexual and Reproductive Rights! Recognise Reproductive Rights! Mobilise for Reproductive Justice!

In Svizzera, la data coincide colla lanciata da parte del comitato "No all'iniziativa Il finanziamento dell’aborto è una questione privata" della sua campagna, con testimonianze di donne che hanno abortito. Lo scopo dell'azione è di mostrare che une gravidanza non voluta può capitare nella vita di qualsiasi donna e che l'accesso all'aborto legale, fatto secondo le regole dell'arte è primordiale per salvaguardare la salute delle donne e i loro diritti riproduttivi. Questo presuppone anche la garanzia del finanziamento dell'intervento.
http://www.blick.ch/news/politik/abgetrieben-um-zu-leben-id1899742.html#community_article_comments_default


9.5.2012
Il Consiglio federale raccomanda di respingere l’iniziativa anti-aborto

Il Consiglio federale raccomanda di respingere, senza opporvi un controprogetto, l’iniziativa popolare "Il finanziamento dell’aborto è una questione privata". Non vuole modificare l'attuale disciplinamento, approvato nella votazione popolare del 2 giugno 2002 da oltre il 72 per cento dei votanti. Il Consiglio federale considera che la normativa vigente non solo garantisce l'accesso all'interruzione di gravidanza legale in condizioni di sicurezza, ma ha anche abbattuto le barriere finanziarie.
Comunicato del Consiglio federale
Comunicato del Gruppo di lavoro "No all'iniziativa 'il finanziamento dell'aborto è una questione privata' " (francese)


3.5.2012
La soluzione dei termini ha 10 anni – no al ritorno indietro !
Conferenza pubblica, il 2 giugno 2012 a Berna

Il 2 giugno 2002, il popolo svizzero ha chiaramente adotto la soluzione dei termini, col 72 % dei voti. Questa regolamentazione include anche l'obbligo delle casse malattia di rimborsare i costi dell'interruzione di gravidanza. A questo si attaccano certi ambienti ultra-conservatori colla loro iniziativa popolare "Il finanziamento dell'aborto è una questione privata".
Un comitato fuori dai partiti si è formato per combattere questa iniziativa. Si approfitta dell'anniversario del 2 giugno per informare sulla storia della soluzione dei termini, la pratica attuale dell'IVG e la futura votazione.


26.4.2012
Il Liechtenstein torna al punto di partenza

Con 14 voti contro 11, il parlamento del Liechtenstein ha rifiutato una proposta che avrebbe almeno eliminato la minaccia della punizione per le donne che si recano all'estero per abortire. Una mozione chiedendo l'introduzione di una soluzione dei termini a seconda del modello della Svizzera è stato ritirato. Il dibattito continuerà …


Manifestation Bruxelles24.3.2012
Per il diritto all'aborto in Europa – Manifestazione a Bruxelles


 

 


5.3.2012
Germania: il numero delle IVG raggiunge il livello più basso dal 1996

Nel corso dell'anno 2011, il numero delle interruzioni di gravidanza è di nuovo diminuito del 1,4%, rispetto all'anno precedente. 108'900 aborti sono stati registrati. In particolare si nota di nuovo una diminuzione per le ragazze di meno di 18 anni.
Per più informazioni (francese)


28.12.2011
Uruguay: il Senato approva la soluzione dei termini

Con 17 voti contra 14, il Senato dell'Uruguay ha approvato una legge che prevede un modello dei termini. Il progetto passa adesso alla Camera bassa dove la coalizione di sinistra del presidente del governo, José Mujica; tiene ugualmente la maggioranza. Il presidente ha annunciato che – al contrario del predecessore – firmerà la nuova legge (veda news del 20.11.2008).
Nel Uruguay, la legge del 1938 sta sempre in vigore. Vieta l'aborto, con l'eccezione di un pericolo di morte per la donna incinta o di uno stupro.


25.10.2011
Austria: attivisti HLI condannati per stalking

Quattro oppositori dell'aborto, tra cui il presidente di Human Life International (HLI Austria) Dietmar Fischer, sono stati condannati per molestie in seconda istanza, dalla Corte d'appello di Graz. Per circa un anno, si sono regolarmente piantati di fronte allo studio di un ginecologo per distribuire alle donne degli embrioni di plastica e dei rosari, allo scopo di dissuaderle dall'avere un aborto. “Le azioni politiche sono ammessi, ma non la caccia alle streghe contro gli individui", ha detto il giudice.
Speriamo che questa sentenza promettente possa fermare il terrorismo psicologico di fronte le cliniche che praticano l'aborto in Austria.


18.10.2011
Liechtenstein: il Landtag respinge strettamente la soluzione dei termini

Con 13 voti contro 12  il Parlamento del Principato (con 25 deputati) ha respinto una soluzione dei termini secondo il modello svizzero. Probabilmente l'annuncio reiterato del Principe di opporre il suo veto ha ancora una volta influenzato il voto.
La proposta è stata presentata da due membri della "Lista Libera", dopo il rifiuto molto stretto della soluzione dei termini in votazione popolare. Un'indagine rappresentativa ha dimostrato che un tale sistema molto probabilmente avrebbe trovato una maggioranza, se il Principe non avesse annunciato il suo veto prima della votazione, e se il testo non avesse compreso l'indicazione fetale.
Almeno, una proposta deve ora essere sviluppata per depenalizzare le donne che si recano all'estero per l'aborto… il turismo dell'aborto sarà dunque sanzionato dallo Stato…


18.9.2011
Liechtenstein: in votazione sconfitta stretta della soluzione dei termini

Dopo una campagna molto emotiva, gli elettori del Liechtenstein hanno respinto con una maggioranza bassissima di 52,3% dei voti l'iniziativa per la soluzione dei termini. Un risultato del tutto rispettabile in questo paese molto cattolico e visto l'annuncio del Principe del suo veto in caso di accettazione dell'iniziativa (curiosità totalitaria in uno stato democratico). Purtroppo, il dibattito pubblico, invece di mettere al centro il diritto della donna ad una decisione autonoma, si è concentrato sull’indicazione fetale contenuta nel testo, accusandola falsamente di essere ostile ai disabili.


1.9.2011
Polonia: il divieto totale dell'aborto strettamente respinto

Il 31 agosto il parlamento polacco ha respinto con una maggioranza schiacciante di 369 voti contro 31 la proposta del partito di opposizione della Sinistra democratica (SLD) per una soluzione dei termini. Il testo proponeva anche finanziamenti per la contraccezione con fondi pubblici e l'introduzione dell'educazione sessuale nelle scuole. Invece, una proposta che avrebbe vietato l'aborto in tutti i casi veniva respinta di stretta misura con 191 voti contro 186.
Il 1o settembre il movimento pro-choice ha lanciato la raccolta di firme per una legge "per la genitorialità consapevole e i diritti riproduttivi". Lo scopo di questa iniziativa popolare è lo stesso di quello della proposta parlamentare respinta. Ci vorranno 100.000 firme per obbligare il parlamento a discuterne. In ottobre il popolo eleggerà un nuovo parlamento…
per saperne di più sulla Polonia… (in francese)


6.7.2011
Svizzera: il numero delle interruzioni di gravidanza rimane stabile

Secondo le statistiche pubblicate dall’Ufficio federale di statistica, il numero delle interruzioni di gravidanza è aumentato leggermente nel 2010, ma diminuito per le minorenne. Sin dall'introduzione della soluzione dei termini nel 2002, il numero è rimasto stabile a circa 10'500 interruzioni. Con 6,8 interruzioni per 1'000 donne di 15-44 anni, il tasso di abortività è il più basso in Europa.
Pubblicazione dell'UST
Per più dettagli… (francese)


4.7.2011
Svizzera: nuova iniziativa antiabortista depositata

Il 4 luglio, poco prima della fine del termine di 18 mesi per la raccolta delle firme, la nuova iniziativa antiabortista "Il finanziamento dell'aborto è una questione privata" è stata depositata con 111'000 firme.


26.5.2011
La Polonia condannata dalla CEDU

Il caso riguarda il deliberato rifiuto di medici contrari alla pratica dell'aborto di effettuare, in modo tempestivo, su una madre incinta del terzo figlio affetto da una grave anomalia i test genetici ai quali aveva diritto. Come risultato della procrastinazione dei professionisti la donna ha dovuto sopportare settimane di incertezza dolorosa per la salute del feto, per il proprio futuro e quello della sua famiglia e di una estrema ansia. Infine, era troppo tardi per un aborto terapeutico.
Nella sua sentenza del 26 maggio la Corte europea dei diritti dell'uomo ha dichiarato, con 6 voti contro 1 che le autorità polacche avevano violato il loro obbligo di garantire alla ricorrente R.R. effettivo rispetto della vita privata e che pertanto c'è stata una violazione dell'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Inoltre, vista la sofferenza della ricorrente e il trattamento umiliante che ha ricevuto la Corte ha riconosciuto la violazioni dell'articolo 3 della Convenzione (divieto di trattamenti inumani o degradanti). La Polonia deve versare a R.R. a titolo di danno non patrimoniale la somma di 60.000 €.
La Corte ha dichiarato che gli Stati sono tenuti ad organizzare i loro servizi sanitari in modo da garantire che l'esercizio della libertà di coscienza dei professionisti della salute non impedisca i pazienti di accedere ai servizi cui hanno diritto.
Sentenza della Corte  (inglese)  (francese)


12.4.2011
Svizzera : il Consiglio nazionale respinge una proposta antiabortista

Con 84 voti contro 55, il Consiglio nazionale ha respinto chiaramente una mozione del Consigliere UDC Peter Föhn, colla quale esso volevo abolire l'obbligo delle casse malattia di rimborsare i costi dell'interruzione di gravidanza.
Il termine ultimo per la raccolta di firme per una iniziativa popolare sullo stesso obiettivo è la metà di luglio.
per saperne di più…


16.3.2011
Germania: il numero delle IVG continua di diminuire

Nel corso dell'anno 2010, il numero delle interruzioni di gravidanza è di nuovo leggermente diminuito, rispetto all'anno precedente. La tendenza alla diminuzione prosegue dal 2001. In particolare si nota di nuovo una diminuzione al di sopra della media (-8,2%) per le ragazze di meno di 18 anni.
Per più informazioni (francese)


8.3.2011
Parlamento europeo : per un accesso agevole all'aborto

Proprio il giorno della Festa internazionale della donna, il Parlamento europeo ha adottato con grande maggioranza due Risoluzioni che ritengono "che l'UE e gli Stati membri debbano garantire alle donne un accesso agevole ai metodi contraccettivi nonché il diritto all'aborto sicuro" e insistono sul "fatto che le donne debbano avere il controllo dei loro diritti sessuali e riproduttivi". (Risoluzione sulla parità tra donne e uomini e Risoluzione sulla riduzione delle disuguaglianze sanitarie nell'UE)


1 3.2011
Liechtenstein: iniziativa per la soluzione dei termini

Un gruppo di esperti ha presentato al governo del Principato un'iniziativa che propone che l'interruzione della gravidanza non sia punibile nelle prime dodici settimane. La proposta prevede una consulenza obbligatoria e un tempo di attesa di tre giorni prima dell'intervento. Questo è il secondo tentativo di liberalizzare la legislazione molto restrittiva sull'aborto del Liechtenstein.
www.hilfestattstrafe.li


11.2.2011
Il rischio di problemi psicologici non aumenta dopo l'aborto

Uno studio larghissimo danese fornisce la prova: non aumentano i problemi psicologici dopo l'aborto. Lo studio è basato sul registro statale dei dati sulla salute della popolazione raccolti meticolosamente nel Danimarco. I dati delle 85'000 donne che hanno interrotto la loro gravidanza tra 1995 e 2007 mostrano che la proporzione fra di loro che consultò un psichiatra dopo l'aborto non era più elevata di quella prima. Conclusione degli autori : l'ipotesi che aumenterebbero i problemi psicologici in seguito all'aborto è insostenibile.
Munk-Olsen T. et al. "Induced First-Trimester Abortion and Risk of Mental Disorder", N.Engl.J.Med 2011;364:332-9


16.12.2010
Irlanda condannata dalla Corte europea dei Diritti dell'Uomo

La Corte europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU), nel caso A, B e C c. Irlanda, ha condannato l'Irlanda quanto concerna C, per aver violato l’art. 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo che garantisce il diritto al rispetto della vita privata. La donna, la cui vita era minacciata per causa della sua gravidanza, doveva recarsi in Gran Bretagna per sottoporsi ad aborto, perché le autorità non hanno attuato un'effettiva procedura che permetta alle gestanti di vedere stabilito il proprio diritto all'interruzione della gravidanza nei limiti della stessa legislazione irlandese.
Con 11 voci contro 6, la Corte ha rifiutato invece i ricorsi di A e B. Nei loro casi si trattava "soltanto" di ragioni di salute o di benessere e avevano la possibilità di interrompere la gravidanza all'estero. Tenendo conto dei valori morali profondamente radicati nel paese, la Corte ha ritenuto che rientri nel margine di apprezzamento dell'Irlanda di vietare l'aborto per questi motivi.
La sentenza ha provocato reazioni contrastanti, sia della comunità pro-choice che degli oppositori della legalizzazione dell'aborto.
commento di A.M. Rey
per più informazioni sull'Irlanda (francese)


7.9.2010
Aborti in Italia: la tendenza alla diminuzione del numero continua

Secondo i dati provvisori, il numero delle interruzioni di gravidanza in Italia era di 116'933 nel 2009, un decremento del 3,6% rispetto all'anno precedente e del 50,2% rispetto al 1982, anno in cui si è registrato il più alto ricorso all'IVG.
Relazione del ministro della salute
Per più informazioni sull'Italia


5.7.2010
Spagna: la soluzione dei termini entrata in vigore

Nonostante gli interventi della chiesa cattolica e le manifestazioni di massa, il governo ha mantenuto la data del 5 luglio per l'entrata in vigore della nuova legge. Il Tribunale costituzionale deve ormai decidere se vuole sospendere in forma cautelare la norma mentre pende la sua sentenza sulla costituzionalità della legge.


14.6.2010
Svizzera: 7 anni di soluzione dei termini – il numero di aborti continua a diminuire

Nel 2009, il numero delle interruzioni di gravidanza di donne domiciliate in Svizzera è diminuito di 173 (1,8%) in rispetto all'anno precedente e raggiunge i 10’137. Il tasso di interruzioni di gravidanza era di 6,4 ogni 1000 donne dai 15 ai 44 anni, il tasso più basso dal 1970.
Dettagli


1.6.2010
Spagna: l'opposizione ha presentato ricorso contro la legge sull'aborto

L'opposizione di destra del Partito Popolare ha presentato ricorso alla Corte costituzionale contro la nuova legge spagnola che legalizza l'aborto e che dovrebbe entrare in vigore il 1 luglio. I conservatori ritengono che il nuovo testo, che permette alle donne di abortire liberamente fino a 14 settimane di gravidanza, è in contrasto con la Costituzione che riconosce il diritto alla vita. L'azione è accompagnata da una richiesta di sospensione preventiva della legge, il tempo per l'alta corte di pronunciarsi sulla costituzionalità della legge.
Il ministro socialista per l'uguaglianza, Bibiana Aido, che aveva difeso il testo in Parlamento, ha detto che è "pienamente convinta della costituzionalità del testo. Mentre il ministro della giustizia, Francisco Caamaño, pensa che la Corte non può concedere la sospensione preventiva.
Secondo un sondaggio dello scorso anno, il 62% degli spagnoli sarebbe d'accordo che nel primo trimestre, la legge lascia la decisione di abortire o meno nel parere della donna o del medico.


1.4.2010
La pillola abortiva arriva negli ospedali italiani

Le prime confezioni della pillola abortiva Mifegyne (Ru486) sono arrivate in Italia. Dopo tanti anni di polemiche ideologiche e politiche, le donne in Italia avranno finalmente accesso al metodo farmacologico dell'interruzione di gravidanza – 10 a 20 anni dopo le donne in altri paesi europei.
Però, le donne dovranno continuare a lottare – per non essere ritenute in ospedale per 3 giorni come lo vuole dettare per motivi ideologici il governo a Roma. La donna dovrà firmare una dichiarazione di dimissione volontaria dalla struttura ospedaliera.


21.3.2010
Germania: il numero delle IVG continua di diminuire

Nel corso dell'anno 2009, il numero delle interruzioni di gravidanza è diminuito del 3% rispetto all'anno precedente. La tendenza alla diminuzione prosegue dal 2001. In particolare si nota di nuovo una diminuzione al di sopra della media (-7,5%) per le ragazze di meno di 18 anni.
Per più informazioni (francese)


24.2.2010
Spagna: depenalizzazione dell'aborto approvata definitivamente

Nonostante i protesti e gli interventi massicci della chiesa cattolica, il Senato spagnolo ha approvato, con 132 voti contro 126 e senza nessuna modifica, la legge sull'interruzione di gravidanza già adottata prima dalla Camera dei deputati. 3 proposte di rifiuto e 88 proposte di emendamento venivano respinte. 
A secondo il testo adottato, entro le prime 14 settimane le donne a partire di 16 anni possono decidere in autonomia di interrompere una loro gravidanza. Devono essere informate in modo comprensivo e rispettare successivamente un periodo di riflessione di 3 giorni prima dell'aborto.
Per ottenere il consenso della maggioranza parlamentare, il governo ha accettato un compromesso : le adolescenti da 16 a 17 anni non avranno bisogno del consenso dei genitori, ma dovranno informare uno di loro prima dell'intervento, a meno che ci sia un grande rischio di problemi gravissimi nella famiglia.
Al di là di 14 settimane l'interruzione rimane legale se ci sono motivi medici, al di là di 22 settimane solo per una malattia gravissima del feto.
La legge sarà pubblicata nel Bollettino ufficiale in marzo e entrerà in vigore quattro mesi dopo.


23 febbraio 2010
Portogallo : la legge è conforme alla Costituzione

Con 7 voti contro 5, il Tribunale costituzionale del Portogallo ha deciso che la soluzione dei termini approvata dal Parlamento e dal popolo nel 2007, non era contraria alla Costituzione. Secondo il Tribunale il feto non ha un diritto individuale alla vita. La consulenza obbligatoria e i 3 giorni di riflessioni prima dell'intervento, al parere del Tribunale, bastavano per adempiere il dovere di proteggere la vita prenatale.


27.1.2010
Svizzera: lanciata una nuova iniziativa anti-aborto

Il 26 gennaio, un gruppo di parlamentari, col sostegno dell'organizzazione “Mamma” (già “Per la madre e il bambino”), ha lanciato l'iniziativa “Il finanziamento dell'aborto è una questione privata". L'iniziativa vuole stralciare l'aborto e l'embrioriduzione dal catalogo delle prestazioni dell'assicurazione malattie di base. La proposta emana dall'associazione "Mamma" che aveva lanciato, nel 1998, l'iniziativa per un divieto totale dell'aborto e, nel 2002, fatto campagna contro la soluzione dei termini. La richiesta dell'iniziativa è assurda. Radiare l'interruzione di gravidanza dal catalogo delle prestazioni di base non ridurrebbe per niente i costi della salute, piuttosto li farebbe aumentare.
In più dettaglio…

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