7.3.2016
Diritto alla salute sessuale e riproduttiva
Nella sua Osservazione generale No 22 concernente l’art. 12 del Patto
internazionale relativo ai diritti economici,
sociali e culturali, il Comitato per i diritti economici, sociali e culturali delle
Nazioni Unite ha chiaramente dichiarato :
Il diritto alla salute include la salute sessuale e riproduttiva.
Questo implica
la libertà di
decisione in materia di salute
sessuale e riproduttiva e
l’accesso ai servizi relativi.
Gli Stati
sono chiamati a liberalizzare le leggi
restrittive sull’aborto, a
depenalizzare l’aborto,
eliminare le barriere e
garantire
a tutte le donne l’accesso
all’aborto sicuro.
http://tbinternet.ohchr.org/_layouts/treatybodyexternal/Download.aspx?symbolno=E%2fC.12%2fGC%2f22&Lang=en
12.2.2016
Portogallo: modifiche restrittive alla legge abrogate
Il 22 luglio 2015, poco prima della fine della legislatura, la maggioranza
conservatrice del Parlamento ha adotto alcune
modifiche alla legge sull’aborto : le donne avrebbero dovuto contribuire
al costo dell’aborto e sottoporsi a diversi colloqui approfonditi prima
dell’intervento. Il diritto all’obiezione di coscienza del personale
sarebbe stato esteso.
Però alle elezioni del 4 ottobre, la sinistra ha ottenuto la maggioranza
in parlamento e successivamente abrogato, il 20 novembre, tutte queste
restrizioni.
In gennaio 2016, il presidente Anibal Cavaco Silva ha posto il veto a
questa decisione.
Il 10 febbraio, il Parlamento ha superato il veto presidenziale con la
maggioranza assoluta di tutti i deputati.
17.12.2015
Francia: decisione definitiva del parlamento – abolizione del periodo di riflessione
L’Assemblea nazionale ha adottato definitivamente una modifica
della legge per abolire il periodo di riflessione di sette giorni tra la
prima consulenza medica e l’interruzione di gravidanza, imposto dalla
legge del 1975.
Inoltre, la revisione permette ai centri sanitari di eseguire aborti
chirurgici e autorizza le levatrici a praticare le IVG farmacologiche.
Lo scopo è di garantire l’accesso rapido all’IVG a tutte le donne in
prossimità del domicilio.
28 septtembre: International Safe Abortion Day
Safe abortion: women’s right!!!
http://www.safeabortionwomensright.org/history-of-28-sept-slideshow/
23.7.2015
Nella Carta sociale non c’è diritto all’obiezione di coscienza
Il 17 giugno, il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha
approvato la decisione del Comitato europeo dei diritti sociali (CEDS)
secondo la quale la Carta sociale europea non dà agli operatori sanitari
il diritto di rifiutare alle donne, per motivi di coscienza, un servizio
nel campo della salute riproduttiva (aborto).
Il CEDS ha respinto il reclamo collettivo della
Federazione delle associazioni familiari cattoliche in Europa (FAFCE)
contro la Svezia a tal proposito.
Il CEDS ha anche respinto il tentativo della FAFCE di ampliare la
portata dell’articolo 11 della Carta (diritto alla protezione della
salute) fino a includere il feto.
Comunicato stampa (ingl.)
16.6.2015
Svizzera: il numero delle IVG è sceso sotto i 10’000 nel 2014
Nel 2014, il numero delle interruzioni di gravidanza in Svizzera è
arrivato al livello più basso mai registrato – nonostante la crescita
della popolazione – ed è sceso sotto la soglia delle 10’000. Un totale
di 9’990 aborti è stato registrato per le donne residenti in Svizzera
(rispetto à 10’177 nell’anno scorso). Il tasso delle adolescenti anche
ha continuato a diminuire e ha raggiunto 3,7/1’000 donne 15-19 anni.
http://www.bfs.admin.ch/bfs/portal/fr/index/themen/14/02/03/key/03.html
22 dicembre 2014
Lussemburgo : la procedura per l’IVG viene semplificata
Il 22 dicembre, il Lussemburgo ha pubblicato la legislazione riveduta sull’aborto : l’IVG non
si trova più nel codice penale, ma nella legge sull’educazione sessuale,
la prevenzione dell’aborto clandestino e la regolamentazione
dell’interruzione di gravidanza. Come in Francia, la nozione di
“angustia” che la donna doveva far valere, è stata eliminata dalla
legge. Fino a 14 settimane, la decisione appartiene alla donna sola. Il
requisito per una consultazione obbligatoria con un centro sociale è
stato abolito. Però, il periodo di riflessione di 3 giorni che si deve
osservare tra la prima visita medica e l’intervento è stato mantenuto.
http://www.legilux.public.lu/leg/a/archives/2014/0238/a238.pdf
18 dicembre 2014
Mozambico adotta una soluzione dei termini
Il presidente Armando Guebuza ha firmato la revisione del codice penale approvata dal parlamento a fine novembre. Il nuovo codice prevede la non punibilità dell’aborto eseguito da un professionista sanitario, su richiesta della donna incinta, nelle prime 12 settimane della gravidanza. Oltre questo termine, è necessario una indicazione medica. Il Mozambico é il quarto paese africano che introduce una soluzione dei termini per quanto riguarda l’aborto.
17 dicembre 2014
Regno Unito: decisione importante della Corte Suprema
sull’obiezione di coscienza
Due levatrici cattoliche dell’Ospedale di Glasgow si erano rifiutati di
partecipare ai compiti di supervisione e organizzazione delle
terminazioni di gravidanza, anche se non avevano l’obbligo di
partecipare direttamente alle procedura. Hanno presentato una querela al
tribunale contro l’ospedale. Ora la Corte suprema del Regno Unito ha
deciso in ultima istanza che il diritto all’obiezione di coscienza si
applica solo a coloro che sono direttamente coinvolti
nel trattamento.
Questa decisione vale anche per i medici che si rifiutano di partecipare
agli aborti. Essi sono obbligati ad indirizzare le donne ad altri
professionisti che non sono obiettori.
Press Release
26 novembre 2014
Francia: sostegno parlamentare solido per un diritto
fondamentale all’aborto
In occasione dell’anniversario per i 40 anni della legge che depenalizza l’aborto, l’Assemblea nazionale francese ha approvato con una maggioranza massiccia, une risoluzione riaffermando il “diritto fondamentale delle donne per controllare il loro corpo e avere accesso alla contraccezione e all’interruzione di gravidanza”.
23 settembre 2014
Spagna: il progetto di legge restrittiva è ritirata
Dato che era impossibile
trovare un consenso all’interno del governo, il
presidente Mariano Rajoy è stato costretto a ritirare il progetto di legge molto restrittivo preparato da suo ministro della Giustizia, Gallardon. Questo ne ha tratto le
conseguenze e ha dato il suo ritiro.
Il disegno di legge doveva invalidare la soluzione dei termini introdotta nel 2010 dai socialisti.
Secondo i sondaggi, la maggioranza degli spagnoli desidera mantenere la legalizzazione dell’aborto. Tuttavia, un
altro pericolo minaccia ancora il diritto all’aborto, perchè il partito conservatore aveva presentato un ricorso
contro la soluzione dei termini del 2010 alla Corte costituzionale. Essa non ha ancora deciso sulla costituzionalità della
Legge del 2010.
18 agosto 2014
L’iniziativa per la “Protezione della vita” definitivamente
fallita
Come afferma l’iniziatore, l’evangelico fondamentalista Heinz Hürzeler, non vale nemmeno la pena contare le firme. Peccato, avremmo desiderato sapere se ce ne sono più di 5’000 (100’000 sarebbero necessarie). Hürzeler non ha neanche ricevuto il sostegno delle principali organizzazioni anti-aborto. Probabilmente, dopo diverse sconfitte schiaccianti, loro hanno capito che agli svizzeri non piace l’estremismo e che sostengono pienamente il diritto delle donne di decidere autonomamente se, quando e in quali condizioni sono pronte a diventare madre.
6 agosto 2014
Francia: nozione di “angustia” sparisce dalla legge sull’IVG
Dopo l’adozione da entrambe le camere parlamentari e la dichiarazione
di conformità alla Costituzione da parte del Consiglio costituzionale, la
legge sulla parità uomini-donne è entrata in vigore il 6 agosto. Un
articolo di questa legge riguarda l’aborto:
La legge Veil del 1975 ha permesso l’aborto per la donna incinta “che il
suo stato pone in una situazione di angustia”. Questa frase è stata
sostituita da “che non desidera proseguire la gravidanza”. Così, il
governo e i parlamentari hanno cercato di sottolineare
l’autonomia della scelta della donna.
Purtroppo, il Parlamento svizzero ha copiato, nel 2001, la frase della
legge Veil e quindi in Svizzera, l'”angustia” perdura. Almeno, è la
donna stessa che apprezza se lei si trova in uno stato di angustia.
10 giugno 2014
Svizzera: Il numero di aborti continua a diminuire
Il numero delle interruzioni di gravidanza su donne domiciliate in
Svizzera è diminuito di nuovo
nel 2013 (da 10’477 a 10'137), nonostante la
crescita della popolazione. La diminuzione è stata significativa per le
ragazze sotto i 20 anni (da 952 a 858, cioè un decremento del 9,9%).
Con 6,4 per 1’000 donne tra 15 e 44 anni, il tasso di abortività è il
più basso in Europa. Questo è anche il caso per le minorenne di 15 a 19 anni,
il cui tasso ha raggiunto il sui livello più basso da sempre.
La percentuale delle interruzioni farmacologiche (con la Mifegyne) è
aumentata ancora leggermente e ha raggiunto il 68% del totale. Gli interventi si
praticano a uno stadio sempre più precoce : il 73% nelle prime 8
settimane di gestazione (amenorrea), il 88% entro la fine della 10esima
settimana.
Fonte:
Ufficio federale di statistica
28 maggio 2014
La Commissione europea rifiuta l'iniziative dei cittadini "Uno
di noi"
La Commissione europea si rifiuta di dar seguito all'iniziativa dei
cittadini europei "Uno di noi". Con l'iniziativa è stato chiesto
all'Unione europea di smettere di finanziare attività che implicano la
distruzione di embrioni umani, in particolare nei settori della ricerca,
degli aiuti allo sviluppo e della salute pubblica.
L'iniziativa, presentata in
febbraio 2014, con 1,7 milioni di firme provenienti da 18 paesi dell'UE,
ha soltanto l'effetto di una petizione.
La Commissione giustifica la sua decisione negativa ragionando che
l'attuale quadro giuridico per il finanziamento dell'UE nel campo delle
politiche di ricerca e di sviluppo soddisfa già rigorose norme etiche.
8 marzo 2014
Decisione importante del Comitato europeo dei diritti sociali
Grande successo per IPPF Europe Region (International Planned
Parenthood Federation). L'organizzazione aveva presentato al Comitato un
reclamo contro l'Italia, nel 2012, perchè spesso le donne non ci hanno
accesso all'aborto legale a causa dell'obiezione di coscienza di massa
da parte del personale medico.
Giusto in tempo per la Giornata internazionale della donna, il Comitato
europeo dei diritti sociali ha deciso, con 13 voti contro 1, che questi ostacoli insormontabili
costituiscono una violazione del diritto alla salute garantito dalla
Carta sociale europea. Lo Stato italiano deve organizzare i servizi
medici in modo da rispondere ai bisogni delle pazienti.
http://www.ippfen.org/news/major-victory-europe-international-women%E2%80%99s-day
Votazione popolare del 9 febbraio 2014:
69,8% dicono
NO
all'iniziativa "Il finanziamento dell'aborto è una questione
privata"
Comunicato deI Comitato "No all'attacco della soluzione dei termini"
I parlamentari dicono
NO
all'iniziativa anti-aborto
http://www.youtube.com/fristenregelung
1o febbraio 2014
Spagna: decine di migliaia di manifestanti dicono NO !
Decine di migliaia di persone hanno protestato a Madrid, il 1o febbraio, contro il progetto del governo conservatore di Rajoy di restringere massicciamente la legge sull'aborto.
Il 9 febbraio anche noi diremo:
NO ! all’iniziativa anti-aborto !
3 gennaio 2014
73 percento degli Spagnoli contro il progetto del governo di restringere la
legge sull'aborto
Secondo un sondaggio commissionato dal quotidiano El Mundo, la stragrande maggioranza degli spagnoli si pronuncia contro le restrizioni alla legge sull'aborto proposte dal governo conservatore di Rajoy. Il 73,3 per cento degli spagnoli favoriscono la soluzione dei termini introdotta nel 2010. Tra i giovani tra i 18 e i 29 anni, gli oppositori alla riforma regressiva sono addiritura il 84,3 per cento (Fonte: Die Standard)
21 novembre 2013
Tasmania (Australia) depenalizza l'aborto
Il 21 novembre, il Parlamento della Tasmania ha depenalizzato l'aborto.
Così facendo, lo stato confederato australiano segue l'esempio del
Territorio della capitale e di Victoria. Nel Codice penale rimane solo
l'aborto praticato da un non medico o senza il consenso della donna.
Tutto il resto viene regolato in una legge speciale :
Nelle prime 16 settimane la donna decide da sola. Oltre questo termine
c'è bisogno del consenso di due medici, di una indicazione medica dunque
che, tuttavia, tiene conto degli aspetti psico-sociali.
I medici che hanno una obiezione di coscienza devono dare alla donna gli
indirizzi in cui l'intervento può avvenire. La legge prevede anche una
zona di protezione di 150 metri intorno alle cliniche per garantire che
le donne e il personale non possono essere infastiditi da attivisti
anti-aborto.
http://www.examiner.com.au/story/1925158/tasmania-leads-nation-as-abortion-bill-passed/
28 settembre 2013
Francia : il governo lancia un sito d'informazione sull'IVG
All'occasione della giornata internazionale per la depenalizzazione dell’aborto, Najat Vallaud-Belkacem, Ministra per i diritti delle donne, ha presentato le nuove misure del governo francese per garantire una migliora «protezione» del diritto all’aborto. Per contrare le informazioni «fuorvianti» di certi siti anti-aborto, il governo lancia il sito www.IVG.gouv.fr
28 settembre 2013
Giornata d'azione internazionale per il diritto di aver accesso
all'interruzione di gravidanza senza rischio e legale
In più di 50 paesi in tutti i continenti, delle attività sono state
organizzate in favore del diritto all'aborto. In molti paesi del terzo
mondo l'aborto rimane vietato e le donne rischiano la loro salute e la
vita perchè devono fare ricorso all'aborto clandestino. I decessi dovuti
all'aborto illegale sono stimati a 47'000 all'anno.
Negli Stati Uniti e in Europa, estremisti religiosi e politici si
manifestano con sempre più vigore al fine di limitare i diritti
acquisti.
27 settembre 2013
Polonia: una iniziativa popolare restrittiva respinta dal
Parlamento
Con 233 voti contro 182, il Parlamento polacco ha respinto una iniziativa popolare che voleva vietare l'interruzione di gravidanza in caso di malformazione fetale. L'iniziative aveva ottenuto 400'000 firme di cittadini.
27 settembre 2013
Iniziativa anti-abortista chiaramente bocciata in Parlamento
Nella votazione finale del 27 settembre, il Consiglio nazionale ha respinto l'iniziativa "Il finanziamento dell'aborto è una questione privata" con 155 voti contro 33 e 7 astensioni. Il Consiglio degli Stati l'ha bocciata con 37 voti contro 5. per più informazioni
9 settembre 2013
Il Consiglio degli Stati ha respinto di maniera massiccia l'iniziativa
"Il finanziamento dell'aborto è una questione privata"
Con 37 voti contra 4, il Consiglio degli Stati ha respinto una
proposta del co-autore dell'iniziativa, Peter Föhn che voleva rinviare
il progetto alla commissione, con il mandato di elaborare un
controprogetto indiretto – vale a dire una modifica della legge (LAMal)
identica a quanto rivendica l'iniziativa. Il Consiglio degli Stati, di
questa maniera, ha spazzato
l'iniziativa "Il finanziamento dell'aborto è una questione privata" emanata da
ambienti fondamentalisti anti-aborto. L'iniziativa sarà sottoposta alla
votazione popolare all'inizio dell'anno prossimo.
per saperne
di più
30 luglio 2013
Irlanda: la nuova legge è una farsa
Due anni e mezzo dopo la sentenza della Corte europea dei diritti
dell'uomo che ha obbligato l'Irlanda a chiarire finalmente la situazione
giuridica dell'aborto nel paese, il Parlamento ha adottato una legge che
non cambierà assolutamente nulla : le donne irlandese continueranno in
migliaia a viaggiare all'estero per ottenere l'aborto.
La nuova legge autorizza l'aborto soltanto in caso di pericolo per la
vita della donna incinta o quando due psichiatri oltre un ginecologo
attestano all'unanimità un rischio acuto di suicidio. Un rischio per la
salute, uno stupro o la malformazione del feto non sono riconosciuti
motivi validi. L'aborto illegale è minacciato con la reclusione fino
a 14 anni – l'Irlanda è in ritardo di almeno 50 anni sul resto
d'Europa.
per più
informazioni (francese)
9 luglio 2013
Nuova ricerca 2013: non c'è rischio di prematurità dopo l'aborto
Risulta dall'analisi di 757'000 nascite in Scozia tra il 1980 e il 2008 che dal 2000 non si osserva più un rischio aumentato di parto prematuro dopo una precedente IVG. I ricercatori attribuiscono questo al fatto che dalla fine degli anni 1990, le prostaglandine sono state usate sistematicamente per ammorbidire il collo prima dell'aborto chirurgico e che la percentuale di aborti farmacologici è aumentata notevolmente da allora. Oliver-Williams et al: Abortion and Preterm Birth in Scotland
2 luglio 2013
La Commissione del Consiglio degli Stati rifiuta l'iniziativa
anti-abortista
All'unanimità, la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati propone al plenum di respingere l'iniziativa "Il finanziamento dell'aborto è una questione privata".
23 giugno 2013
Uruguay: il referendum contra la soluzione dei termini non è
riuscito
La soluzione dei termini, adottata dal Parlamento in ottobre 2012 nel Uruguay, non sarà sottoposta al referendum popolare. Gli antiabortisti non sono riusciti a mobilizzare i 655'000 voti necessari (25% dell'elettorato) per ottenere un referendum sull'abrogazione della legge. Appena 230'000 cittadine e cittadini si sono resi alle urne la domenica. L'Uruguay rimane dunque – con Cuba, Messico City e la Guyana – fra i pochi paesi dell'America latina con una legge liberale sull'aborto.
12 giugno 2013
Svizzera: il numero delle IVG diminuito del 2% nel 2012
Il numero delle interruzioni di gravidanza su donne domiciliate in
Svizzera è diminuito leggermente
nel 2012 (da 10’715 nell'anno precedente a 10’477), nonostante la
crescita della popolazione. La diminuzione è stata significativa per le
ragazze sotto i 20 anni (da 1’028 a 952, cioè un decremento del 7,4%).
Con 6,7 per 1’000 donne tra 15 e 44 anni, il tasso di abortività è il
più basso in Europa. Questo è anche il caso per le minorenne di 15 a 19 anni,
il cui tasso ha raggiunto il sui livello più basso da sempre.
La percentuale delle interruzioni farmacologiche (con la Mifegyne) è
aumentata ancora e ha raggiunto il 67% del totale. Gli interventi si
praticano a uno stadio sempre più precoce : il 72% nelle prime 8
settimane di gestazione (amenorrea), il 88% entro la fine della 10esima
settimana.
Fonte:
Ufficio federale di statistica
18 aprile 2013
Commenti sulla decisione del CN sull'iniziativa anti-aborto
Comunicato
stampa della Commissione nazionale di etica
Comunicato
stampa dell'associazione "No all'attacco alla soluzione dei termini"
(francese)
17 aprile 2013
Svizzera: l'iniziativa anti-aborto chiaramente rifiutata dal Parlamento
Con 130 voci contra 29 (provenienti sopra tutto dal gruppo UDC) e 19 astensioni, il Consiglio nazionale ha chiaramente respinto l'iniziativa anti-aborto "Il finanziamento dell'aborto è una questione privata". Il dibattito non ha lasciato dubbio che l'iniziativa, in realtà, non mira al finanziamento nè al risparmio in materia di salute pubblica, ma attacca il diritto della donna all'autodeterminazione e l'accesso per tutte all'interruzione di gravidanza legale, fatte secondo le regole dell'arte, indipendentemente dalle loro risorse finanziarie. La stragrande maggioranza dei parlamentari ovviamente intende mantenere la regolamentazione in vigore, accettata in votazione popolare nel 2002, con più del 72% dei voti, regolamentazione che ha fatto buona prova da da allora.
26 febbraio 2013
Svizzera: terza iniziativa per il divieto totale dell'aborto
Un gruppo di antiabortisti estremisti, vicino all'organizzazione "Sì
alla vita", lancia un'iniziativa popolare “La protezione della vita colma una lacuna
miliardaria”.
Cercano di introdurre nella Costituzione la frase:
"La vita umana è protetta". Tuttavia, il diritto alla vita è già
garantito della Costituzione, … però, questo non è quello a che
mirano. Il loro obiettivo è il divieto assoluto dell'aborto. Il loro
comandamento: donne smettete di prendere la pillola e fate dei bambini.
Siate fecondi e moltiplicatevi …. per stimolare l'economia ed il
consumo.
Due iniziative popolari con richieste simili sono già state respinte
in modo schiacciante nel 1985 (69% no) e nel 2002 (82% no). Molto
probabilmente questo sarà anche il destino di questo remake – se mai
dovrebbe aver successo. La nuova iniziativa non sembra nemmeno aver il
sostegno da "Sì alla vita" svizzera – e
infastidisce gli autori dell'altra
iniziativa anti-aborto che si strapazzano per apparire moderati.
28 gennaio 2013
25o anniversario della sentenza della Corte suprema del Canada.
L'esperienza dimostra: non c'è bisogno di legge
Il 28 gennaio 1988, la Corte suprema del Canada ha dichiarato
incostituzionale la legislazione che regolava l'aborto, dicendo che
violava il diritto delle donne alle sicurezza della persona. Il Canada è
diventato il primo paese nel mondo a provare che non c'è nessun bisogno
di legge in materia di aborto. Pertanto, l'interruzione di gravidanza è
parte integrante dei servizi sanitari.
L'affare Morgentaler – storia e conseguenze (francese – inglese)
22 gennaio 2013
40o anniversario della sentenza Roe vs. Wade negli USA
Con la sua rivoluzionaria sentenza Roe vs Wade del 22 gennaio 1973, la Corte suprema degli
Stati Uniti ha riconosciuto il diritto fondamentale delle donne a
decidere liberamente dell'interruzione o del proseguimento della loro
gravidanza. Solo per l'ultimo trimestre della gravidanza, la Corte ha
autorizzato gli stati federali di imporre restrizioni a questo diritto.
In pratica, però, sotto l'influenza degli oppositori all'aborto, gli
stati federali cercano di erigere sempre più ostacoli all'accesso
all'aborto.
20.12.2012
Sentenza spettacolare della Corte interamericana dei diritti
umani
La Corte ha dichiarato incompatibile con la Convenzione americana dei
diritti umani il divieto della fecondazione in vitro in Costa Rica.
Essa ha giustificato la sua decisione affermando che l'embrione non è
persona e non ha il diritto assoluto alla vita. La protezione lui dovuta
aumenta progressivamente col suo sviluppo e deve essere bilanciata con
il diritto fondamentale delle donne e delle coppie alla vita privata,
con i diritti riproduttivi e la libertà della procreazione.
22.11.2012
Lussemburgo: il Parlamento approva la soluzione dei termini
Nelle prime 12 settimane, ogni donna nel Lussemburgo avrà il diritto ormai d'interrompere la sua gravidanza per ragioni personali, dopo una consulta con un centro sociale e 3 giorni di riflessione. La decisione spetta alla donna. 39 deputati si sono pronunciati, giovedì sera, dopo parecchie ore di deliberazioni a favore della liberalizzazione della legge del 1978. 21 parlamentari erano contrari.
14.11.2012
No all'attacco alla soluzione dei termini
Il 14 novembre, una Associazione nazionale di questo nome si è costituita a Berna. Il suo scopo è di combattere l'iniziativa popolare "Il finanziamento dell'aborto è una questione privata", sia a livello parlamentare sia per la votazione. È stata eletta alla presidenza Babette Sigg Frank delle donne PPD. Carmen Walker Späh (PLR. Donne), Katharina Prelicz-Huber (Donne verdi) e Yvonne Feri (Donne socialiste) sono state elette vice-presidenti. Inoltre, il comitato si compone d'altre persone appartenenti al PLR e al PS così come rappresentanti di diverse organizzazioni femminili e professionali. Comunicato
2.11.2012
La commissione del CN respinge l'iniziativa anti-aborto
La Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale
propone al Consiglio, con 18 voci contra 5 e 1 astensione, di raccomandare
il rifiuto dell'iniziativa "Il finanziamento dell'aborto è una
questione privata". In particolare considera che l'obiettivo mirato
avrebbe effetti negativi sulla salute e sul piano sociale, senza
permettere un notevole risparmio.
http://www.parlament.ch/f/mm/2012/pages/mm-sgk-n-2012-11-02.aspx
1.11.2012
La FCES respinge l'iniziativa contro il finanziamento dell'aborto
La Federazione delle chiese evangeliche della Svizzera respinge l’iniziativa
popolare «Il finanziamento dell'aborto è una questione privata». Secondo la FCES, problemi
familiari, sociali ed economici possono minacciare la vita di una donna,
fino al punto di esporla ad una "morte sociale". La Federazione conclude
che tutta la società ha una parte di responsabilità, tanto che ci sono
donne che, a causa di una gravidanza, si trovano in uno stato di
angoscia esistenziale. Secondo la FCES, aprendo prospettive di vita, non
imponendo sanzioni si possono prevenire aborti.
Comunicato stampa della FCES
30.10.2012
La CFQF respinge l'iniziativa contro il finanziamento
dell'aborto
La Commissione federale per le questioni femminili respinge "categoricamente"
l'iniziativa popolare «il finanziamento dell'aborto è una questione
privata». Secondo la CFQF, questa iniziativa
costituisce un ritorno indietro inaccettabile rispetto ai diritti delle
donne in Svizzera. La soluzione dei termini, approvata dal popolo nel
2002, si è dimostrata funzionante nella pratica e non deve essere messa
in questione, scrive la CFQF.
Comunicato
stampa della CFQF (francese)
Il governo dell'Uruguay promulga la soluzione dei termini
Il governo dell'Uruguay ha promulgato la soluzione dei termini approvata dal parlamento il 17 ottobre. La legge entrerà in vigore nei prossimi 30 giorni. Questo batte una breccia significativa nelle regolamentazioni restrittive dell'aborto che prevalgono nella maggior parte dei paesi dell'America Latina. Le poche eccezioni, insieme con l'Uruguay, sono Cuba, Guyana e Città del Messico.
28.9.2012
Giornata mondiale d'azione per l'accesso all'aborto sicuro
e legale
Ogni anno nel mondo muoiono 47'000 donne per causa di aborti illegali
pericolosi. Il messaggio della giornata d'azione: l'aborto legale salva
delle vite. Azioni diverse, località differenti – stessa esigenza:
decriminalizzare l'aborto!
http://www.september28.org/
28.8.2012
CEDU: l'embrione non è un "bambino"
Nella sentenza COSTA e PAVAN contra ITALIA del 28.8.2012 (ricorso no 54270/10), la Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) sottolinea che "il concetto di «bambino» non è assimilabile a quello di «embrione»".
19.7.2012
La Corte costituzionale italiana: la decisione appartiene alla donna. La
sentenza della Corte europea di giustizia del 18.10.2011 non c'entra.
Secondo la legge italiana, una minorenne deve ottenere l'assenso dei
genitori per abortire. Tuttavia, quando vi sono seri motivi che vi si
oppongono, il giudice tutelare può autorizzare la donna a decidere da
sola.
Un giudice di Spoleto ha colto l'occasione della domanda di una
sedicenne per sollevare questione di legittimità
costituzionale della soluzione dei termini. Ha fatto riferimento
alla sentenza della Corte europea di giustizia (CGUE) del 18.10.2011 la
quale proibisce la brevettabilità di procedimenti biotecnologici che
presuppongono la previa distruzione di embrioni e possono
pregiudicare il rispetto dovuto alla dignità umana.
La Corte costituzionale ha dichiarato la manifesta
inammissibilità della questione. Il giudice tutelare, secondo la
Corte, ha oltrepassato le sue competenze. La sua funzione è unicamente
di verificare la capacità della minorenne di
prendere da sola la sua decisione in piena consapevolezza.
Inoltre, la Corte rileva l'assoluta irrilevanza della sentenza della
CGUE in questo contesto, dato che non reca altro che la definizione di
ciò che si intende per "embrione" e di cosa costituisce un procedimento
escluso dalla brevettabilità.
(Gli antiabortisti interpretano la sentenza della CGUE in
modo errato, come se avesse attribuito all'embrione la qualità
di soggetto di diritto e la dignità umana assoluta.)
Giudizio della Corte costituzionale italiana
Sentenza della CGUE del 18.10.2011
19.6.2012
Svizzera: il numero di interruzioni di gravidanza rimane stabile
Nel nono anno intero dopo l'introduzione della soluzione dei termini,
il numero di interruzioni di gravidanza rimane sempre stabile. Il numero
tra le donne residenti in Svizzera ammonta a 10'694 (anno precedente:
10'650). Con 6,8 per 1'000 donne di età 15-44, il tasso rimane
lo stesso dell'anno precedente e del 2003. È tra i più bassi in Europa.
Lo stesso vale per il tasso delle adolescenti di 4,6/1'000 donne di
età 15-19, che è pure rimasto invariato rispetto all'anno precedente.
Per più dettagli: statistiche
UST
2.6.2012
Decimo anniversario della soluzione dei termini – una risoluzione
ampiamente sostenuta
Per celebrare il decimo anniversario della votazione
popolare sulla
soluzione dei termini, un
comitato al di sopra dei
partiti ha
celebrato
questo progresso a Berna, con una manifestazione che allo stesso tempo segnò l'inizio della campagna contro
l'iniziativa "Il
finanziamento dell'aborto è una questione privata".
Con la volontà di
difendere la soluzione dei termini e il rimborso dei costi dell'aborto dall'assicurazione malattia, 53 organizzazioni
nazionali hanno firmato
la risoluzione "non tolleriamo la regressione!"
Risoluzione (pdf,
in francese)
Allocuzione introduttiva A. Cotting (pdf,
in francese)
Presentazione A.M. Rey (pdf,
in tedesco)
Presentazione H. Huldi (pdf, in tedesco)
Allocuzione J. de Quattro (pdf, francese e tedesco)
29.5.2012
"I 10 anni della soluzione dei termini – No al ritorno
indietro"
Il 2 giugno 2002, il popolo svizzero ha approvato con 72% dei voti la
soluzione dei termini. 10 anni più tardi certi ultra-conservatori
vogliono rimettere in discussione quel verdetto inequivocabile. Un
comitato interpartiti si è formato, insieme a professionali, per
combattere questa iniziativa assurda. Ha esposto i suoi argomenti in una
conferenza stampa:
Der Schwangerschaftsabbruch im Kontext der sexuellen Rechte
(Rohner)
Eine Abtreibung ist eine private und selbstbestimmte Entscheidung jeder Frau!
(Feri)
Fristenregelung – Ein wichtiger Beitrag zur Reduktion der Schwangerschaftsabbrüche, und ein Spiegel für die
Gleichstellung der Frau in der Schweiz
(Gilli)
Non à l’initiative „financer l'avortement est une affaire privée"
(Amgwerd)
Non à l’initiative „Financer l’avortement est une affaire privée"
(Moret)
Nein zum Rückschritt! (Rey)
28.5.2012
Giornata d'azione per la salute delle donne
Ogni anno, il 28 maggio è dichiarato giornata internazionale per la salute delle donne. Nel 2012 il tema della giornata è : "Full Recognition of Young People’s Sexual and Reproductive Rights! Recognise Reproductive Rights! Mobilise for Reproductive Justice!
In Svizzera, la data coincide colla lanciata da
parte del comitato "No all'iniziativa Il finanziamento dell’aborto è una questione privata"
della sua campagna, con testimonianze di donne che hanno abortito. Lo
scopo dell'azione è di mostrare che une gravidanza non voluta può
capitare nella vita di qualsiasi donna e che l'accesso all'aborto
legale, fatto secondo le regole dell'arte è primordiale per
salvaguardare la salute delle donne e i loro diritti riproduttivi.
Questo presuppone anche la garanzia del finanziamento dell'intervento.
http://www.blick.ch/news/politik/abgetrieben-um-zu-leben-id1899742.html#community_article_comments_default
9.5.2012
Il Consiglio federale raccomanda di respingere l’iniziativa
anti-aborto
Il Consiglio federale raccomanda di respingere, senza opporvi un
controprogetto, l’iniziativa popolare "Il finanziamento dell’aborto è
una questione privata". Non vuole modificare l'attuale disciplinamento,
approvato nella votazione popolare del 2 giugno 2002 da oltre il 72 per
cento dei votanti. Il Consiglio federale considera che la normativa
vigente non solo garantisce l'accesso all'interruzione di gravidanza
legale in condizioni di sicurezza, ma ha anche abbattuto le barriere
finanziarie.
Comunicato del Consiglio federale
Comunicato del Gruppo di
lavoro "No all'iniziativa 'il finanziamento dell'aborto è una questione
privata' " (francese)
3.5.2012
La soluzione dei termini ha 10 anni – no al ritorno indietro !
Conferenza pubblica, il 2 giugno 2012 a Berna
Il 2 giugno 2002, il popolo svizzero ha chiaramente adotto la
soluzione dei termini, col 72 % dei voti. Questa regolamentazione
include anche l'obbligo delle casse malattia di rimborsare i costi
dell'interruzione di gravidanza. A questo si attaccano certi ambienti
ultra-conservatori colla loro iniziativa popolare "Il finanziamento
dell'aborto è una questione privata".
Un comitato fuori dai partiti si è formato per combattere questa iniziativa.
Si approfitta dell'anniversario del 2 giugno per informare sulla storia
della soluzione dei termini, la pratica attuale dell'IVG e la futura
votazione.
26.4.2012
Il Liechtenstein torna al punto di partenza
Con 14 voti contro 11, il parlamento del Liechtenstein ha rifiutato una proposta che avrebbe almeno eliminato la minaccia della punizione per le donne che si recano all'estero per abortire. Una mozione chiedendo l'introduzione di una soluzione dei termini a seconda del modello della Svizzera è stato ritirato. Il dibattito continuerà …
24.3.2012
Per il diritto all'aborto in Europa – Manifestazione a Bruxelles
5.3.2012
Germania: il numero delle IVG raggiunge il livello più basso dal 1996
Nel corso dell'anno 2011, il numero delle
interruzioni di gravidanza è di nuovo diminuito del 1,4%, rispetto all'anno
precedente. 108'900 aborti sono stati registrati. In
particolare si nota di nuovo una diminuzione per le ragazze di meno di 18 anni.
Per più
informazioni (francese)
28.12.2011
Uruguay: il Senato approva la soluzione dei termini
Con 17 voti contra 14, il Senato dell'Uruguay ha approvato una legge
che prevede un modello dei termini. Il progetto passa adesso alla Camera
bassa dove la coalizione di sinistra del presidente del governo, José Mujica;
tiene ugualmente la maggioranza. Il presidente ha annunciato che – al
contrario del predecessore – firmerà la nuova legge (veda news del
20.11.2008).
Nel Uruguay, la legge del 1938 sta sempre in vigore. Vieta l'aborto, con
l'eccezione di un pericolo di morte per la donna incinta o di uno
stupro.
25.10.2011
Austria: attivisti HLI condannati per
stalking
Quattro oppositori dell'aborto, tra cui il presidente di Human Life International (HLI Austria) Dietmar Fischer, sono stati condannati per
molestie in seconda istanza,
dalla Corte d'appello di Graz. Per circa un anno,
si sono regolarmente piantati di fronte allo studio di un ginecologo per distribuire alle donne degli embrioni di plastica e
dei rosari, allo scopo di dissuaderle dall'avere un aborto.
“Le azioni politiche sono ammessi, ma non la caccia alle streghe contro gli individui",
ha detto il giudice.
Speriamo che questa sentenza
promettente possa fermare il terrorismo
psicologico di fronte
le cliniche che praticano l'aborto in Austria.
18.10.2011
Liechtenstein: il Landtag respinge strettamente la soluzione dei termini
Con 13 voti contro 12 il Parlamento del Principato (con 25 deputati) ha respinto una soluzione dei termini secondo il modello svizzero.
Probabilmente l'annuncio reiterato del Principe di opporre il suo veto ha ancora una volta influenzato il voto.
La proposta è stata presentata da due membri della "Lista Libera",
dopo il
rifiuto molto stretto
della soluzione dei termini in votazione popolare. Un'indagine
rappresentativa ha dimostrato che un tale sistema molto probabilmente
avrebbe trovato una
maggioranza, se il Principe non avesse annunciato il suo veto prima della
votazione, e se il testo non avesse compreso l'indicazione fetale.
Almeno, una proposta deve ora essere sviluppata per depenalizzare le donne che si recano
all'estero per l'aborto… il
turismo dell'aborto sarà dunque
sanzionato dallo Stato…
18.9.2011
Liechtenstein: in votazione sconfitta stretta della soluzione
dei termini
Dopo una campagna molto emotiva, gli elettori del Liechtenstein hanno respinto con una maggioranza bassissima di 52,3% dei voti l'iniziativa per la soluzione dei termini. Un risultato del tutto rispettabile in questo paese molto cattolico e visto l'annuncio del Principe del suo veto in caso di accettazione dell'iniziativa (curiosità totalitaria in uno stato democratico). Purtroppo, il dibattito pubblico, invece di mettere al centro il diritto della donna ad una decisione autonoma, si è concentrato sull’indicazione fetale contenuta nel testo, accusandola falsamente di essere ostile ai disabili.
1.9.2011
Polonia: il divieto totale dell'aborto strettamente respinto
Il 31 agosto il parlamento polacco ha respinto con una maggioranza
schiacciante di 369 voti contro 31 la proposta del partito di
opposizione della Sinistra democratica (SLD) per una soluzione dei
termini. Il testo proponeva anche finanziamenti per la contraccezione con fondi pubblici e l'introduzione dell'educazione sessuale nelle scuole.
Invece, una proposta che avrebbe vietato l'aborto in tutti i casi veniva respinta di stretta
misura con 191 voti contro 186.
Il 1o settembre il movimento pro-choice ha lanciato la raccolta di firme per una legge "per la genitorialità consapevole
e i diritti riproduttivi". Lo scopo di questa iniziativa popolare è lo stesso di quello della proposta parlamentare respinta.
Ci vorranno 100.000 firme per obbligare il parlamento a discuterne. In
ottobre il popolo eleggerà un nuovo parlamento…
per saperne di
più sulla Polonia… (in francese)
6.7.2011
Svizzera: il numero delle interruzioni di gravidanza rimane
stabile
Secondo le statistiche pubblicate dall’Ufficio federale di statistica, il numero delle interruzioni di gravidanza
è aumentato leggermente nel 2010, ma diminuito per le minorenne. Sin
dall'introduzione della soluzione dei termini nel 2002, il numero è
rimasto stabile a circa 10'500 interruzioni. Con 6,8 interruzioni per
1'000 donne di 15-44 anni, il tasso di abortività è il più basso in
Europa.
Pubblicazione
dell'UST
Per più
dettagli… (francese)
4.7.2011
Svizzera: nuova iniziativa antiabortista depositata
Il 4 luglio, poco prima della fine del termine di 18 mesi per la raccolta delle firme, la nuova iniziativa antiabortista "Il finanziamento dell'aborto è una questione privata" è stata depositata con 111'000 firme.
26.5.2011
La Polonia condannata dalla CEDU
Il caso riguarda il deliberato rifiuto di medici contrari alla pratica dell'aborto di effettuare, in modo
tempestivo, su una madre incinta del terzo figlio affetto da una grave anomalia i test genetici ai quali aveva diritto.
Come risultato della procrastinazione dei professionisti la donna ha dovuto sopportare
settimane di incertezza dolorosa per la salute del feto, per il proprio futuro e quello della sua famiglia e di una
estrema ansia. Infine, era troppo tardi per un aborto terapeutico.
Nella sua sentenza del 26 maggio la Corte europea dei diritti dell'uomo ha dichiarato,
con 6 voti contro 1 che le autorità polacche avevano violato il loro obbligo di garantire alla ricorrente
R.R. effettivo rispetto della vita privata e che pertanto c'è stata una violazione dell'articolo 8 della Convenzione europea
dei diritti dell'uomo. Inoltre, vista la sofferenza della ricorrente e il trattamento umiliante che ha ricevuto la Corte ha riconosciuto
la violazioni dell'articolo 3 della Convenzione (divieto di trattamenti inumani o degradanti). La Polonia deve
versare a R.R. a titolo di danno non patrimoniale la somma di 60.000 €.
La Corte ha dichiarato che gli Stati sono tenuti ad organizzare i loro servizi sanitari in modo da garantire
che l'esercizio della libertà di coscienza dei professionisti della salute non impedisca i pazienti di accedere ai
servizi cui hanno diritto.
Sentenza della Corte (inglese)
(francese)
12.4.2011
Svizzera : il Consiglio nazionale respinge una proposta
antiabortista
Con 84 voti contro 55, il Consiglio nazionale ha respinto chiaramente
una mozione del Consigliere UDC Peter Föhn, colla quale esso volevo
abolire l'obbligo delle casse malattia di rimborsare i costi
dell'interruzione di gravidanza.
Il termine ultimo per la raccolta di firme per una iniziativa popolare
sullo stesso obiettivo è la metà di luglio.
per saperne
di più…
16.3.2011
Germania: il numero delle IVG continua di diminuire
Nel corso dell'anno 2010, il numero delle
interruzioni di gravidanza è di nuovo leggermente diminuito, rispetto all'anno
precedente. La tendenza alla diminuzione prosegue dal 2001. In
particolare si nota di nuovo una diminuzione al di sopra della media
(-8,2%) per le ragazze di meno di 18 anni.
Per più
informazioni (francese)
8.3.2011
Parlamento europeo : per un accesso agevole all'aborto
Proprio il giorno della Festa internazionale della donna, il Parlamento europeo ha adottato con grande maggioranza due Risoluzioni che ritengono "che l'UE e gli Stati membri debbano garantire alle donne un accesso agevole ai metodi contraccettivi nonché il diritto all'aborto sicuro" e insistono sul "fatto che le donne debbano avere il controllo dei loro diritti sessuali e riproduttivi". (Risoluzione sulla parità tra donne e uomini e Risoluzione sulla riduzione delle disuguaglianze sanitarie nell'UE)
1 3.2011
Liechtenstein: iniziativa per la soluzione dei termini
Un gruppo di esperti ha presentato al governo del Principato un'iniziativa
che propone che l'interruzione della gravidanza non sia punibile nelle
prime dodici settimane. La proposta prevede una consulenza obbligatoria
e un tempo di attesa di tre giorni prima dell'intervento. Questo è il
secondo tentativo di liberalizzare la
legislazione molto restrittiva sull'aborto del Liechtenstein.
www.hilfestattstrafe.li
11.2.2011
Il rischio di problemi psicologici non aumenta dopo l'aborto
Uno studio larghissimo danese fornisce la prova: non aumentano i
problemi psicologici dopo l'aborto. Lo studio è basato sul registro
statale dei dati sulla salute della popolazione raccolti meticolosamente
nel Danimarco. I dati delle 85'000 donne che hanno interrotto la
loro gravidanza tra 1995 e 2007
mostrano che la proporzione fra di loro che consultò un psichiatra dopo
l'aborto non era più elevata di quella prima. Conclusione degli autori : l'ipotesi
che aumenterebbero i problemi psicologici in seguito all'aborto è
insostenibile.
Munk-Olsen T. et al.
"Induced First-Trimester Abortion and Risk of Mental Disorder", N.Engl.J.Med 2011;364:332-9
16.12.2010
Irlanda condannata dalla Corte europea dei Diritti dell'Uomo
La Corte europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU), nel caso A, B
e C c. Irlanda, ha condannato l'Irlanda
quanto concerna C, per aver violato l’art. 8 della
Convenzione europea dei diritti dell'uomo che garantisce il diritto al rispetto della vita privata. La donna, la
cui vita era minacciata per causa della sua gravidanza, doveva
recarsi in Gran Bretagna per sottoporsi ad aborto, perché le autorità
non hanno attuato un'effettiva procedura che permetta alle gestanti di
vedere stabilito il proprio diritto all'interruzione della gravidanza
nei limiti della stessa legislazione irlandese.
Con 11 voci contro 6, la Corte ha rifiutato invece i ricorsi di A e B.
Nei loro casi si trattava "soltanto" di ragioni di salute o di benessere e
avevano la possibilità di interrompere la gravidanza all'estero. Tenendo
conto dei valori morali profondamente radicati nel paese, la Corte ha
ritenuto che rientri nel margine di apprezzamento dell'Irlanda di
vietare l'aborto per questi motivi.
La
sentenza ha provocato reazioni contrastanti,
sia della comunità pro-choice che degli oppositori della legalizzazione dell'aborto.
commento di A.M. Rey
per più informazioni sull'Irlanda
(francese)
7.9.2010
Aborti in Italia: la tendenza alla diminuzione del
numero continua
Secondo i dati provvisori, il numero delle interruzioni di gravidanza
in Italia era di 116'933 nel 2009, un decremento del 3,6% rispetto
all'anno precedente e del 50,2% rispetto al 1982, anno in cui si è
registrato il più alto ricorso all'IVG.
Relazione del ministro della salute
Per più informazioni sull'Italia
5.7.2010
Spagna: la soluzione dei termini entrata in vigore
Nonostante gli interventi della chiesa cattolica e le manifestazioni di massa, il governo ha mantenuto la data del 5 luglio per l'entrata in vigore della nuova legge. Il Tribunale costituzionale deve ormai decidere se vuole sospendere in forma cautelare la norma mentre pende la sua sentenza sulla costituzionalità della legge.
14.6.2010
Svizzera: 7 anni di soluzione dei termini – il numero di aborti continua
a diminuire
Nel 2009, il numero delle interruzioni di gravidanza di donne
domiciliate in Svizzera è diminuito di 173 (1,8%) in rispetto all'anno
precedente e raggiunge i 10’137. Il tasso di interruzioni di gravidanza
era di 6,4 ogni 1000 donne dai 15 ai 44 anni, il tasso più basso dal 1970.
Dettagli
1.6.2010
Spagna: l'opposizione ha presentato ricorso contro la legge sull'aborto
L'opposizione di destra del Partito Popolare ha presentato ricorso
alla Corte costituzionale contro la nuova legge spagnola che legalizza
l'aborto e che dovrebbe entrare in vigore il 1 luglio.
I conservatori ritengono che il nuovo testo, che permette alle donne di
abortire liberamente fino a 14 settimane di gravidanza, è in contrasto
con la Costituzione che riconosce il diritto alla vita. L'azione è accompagnata da una richiesta di sospensione preventiva della
legge, il tempo per l'alta corte di pronunciarsi sulla costituzionalità
della legge.
Il ministro socialista per l'uguaglianza, Bibiana Aido, che aveva difeso
il testo in Parlamento, ha detto che è "pienamente convinta della
costituzionalità del testo. Mentre il ministro della giustizia, Francisco Caamaño, pensa che la Corte non
può concedere la sospensione preventiva.
Secondo un sondaggio dello scorso anno, il 62% degli spagnoli sarebbe
d'accordo che nel primo trimestre, la legge lascia la decisione di
abortire o meno nel parere della donna o del medico.
1.4.2010
La pillola abortiva arriva negli ospedali italiani
Le prime confezioni della pillola abortiva Mifegyne (Ru486) sono
arrivate in Italia. Dopo tanti anni di polemiche ideologiche e
politiche, le donne in Italia avranno finalmente accesso al metodo
farmacologico dell'interruzione di gravidanza – 10 a 20 anni dopo le
donne in altri paesi europei.
Però, le donne dovranno continuare a lottare – per non essere ritenute
in ospedale per 3 giorni come lo vuole dettare per motivi ideologici il
governo a Roma. La donna dovrà firmare una
dichiarazione di dimissione
volontaria dalla struttura ospedaliera.
21.3.2010
Germania: il numero delle IVG continua di diminuire
Nel corso dell'anno 2009, il numero delle
interruzioni di gravidanza è diminuito del 3% rispetto all'anno
precedente. La tendenza alla diminuzione prosegue dal 2001. In
particolare si nota di nuovo una diminuzione al di sopra della media
(-7,5%) per le ragazze di meno di 18 anni.
Per più
informazioni (francese)
24.2.2010
Spagna: depenalizzazione dell'aborto approvata
definitivamente
Nonostante i protesti e gli interventi massicci della chiesa
cattolica, il Senato spagnolo ha approvato, con 132 voti contro 126 e
senza nessuna modifica, la legge sull'interruzione di gravidanza già
adottata prima dalla Camera dei deputati. 3 proposte di rifiuto e 88
proposte di emendamento venivano respinte.
A secondo il testo adottato, entro le prime 14 settimane le
donne a partire di 16 anni possono decidere in autonomia di interrompere
una loro gravidanza. Devono essere informate in modo comprensivo e
rispettare successivamente un periodo di riflessione di 3 giorni prima
dell'aborto.
Per ottenere il consenso della maggioranza parlamentare, il governo ha
accettato un compromesso : le adolescenti da 16 a 17 anni non avranno
bisogno del consenso dei genitori, ma dovranno informare uno di loro
prima dell'intervento, a meno che ci sia un grande rischio di problemi
gravissimi nella famiglia.
Al di là di 14 settimane l'interruzione rimane legale se ci sono motivi
medici, al di là di 22 settimane solo per una malattia gravissima del
feto.
La legge sarà pubblicata nel Bollettino ufficiale in marzo e entrerà in
vigore quattro mesi dopo.
23 febbraio 2010
Portogallo : la legge è conforme alla Costituzione
Con 7 voti contro 5, il Tribunale costituzionale del Portogallo ha deciso che la soluzione dei termini approvata dal Parlamento e dal popolo nel 2007, non era contraria alla Costituzione. Secondo il Tribunale il feto non ha un diritto individuale alla vita. La consulenza obbligatoria e i 3 giorni di riflessioni prima dell'intervento, al parere del Tribunale, bastavano per adempiere il dovere di proteggere la vita prenatale.
27.1.2010
Svizzera: lanciata una nuova iniziativa anti-aborto
Il 26 gennaio, un gruppo di parlamentari, col sostegno dell'organizzazione “Mamma” (già “Per la madre e
il bambino”), ha lanciato l'iniziativa “Il finanziamento dell'aborto
è una questione privata". L'iniziativa vuole stralciare l'aborto e l'embrioriduzione
dal catalogo delle prestazioni dell'assicurazione malattie di base. La
proposta emana dall'associazione "Mamma" che aveva lanciato, nel 1998,
l'iniziativa per un divieto totale dell'aborto e, nel 2002, fatto
campagna contro la soluzione dei termini. La richiesta dell'iniziativa è
assurda. Radiare l'interruzione di gravidanza dal catalogo delle
prestazioni di base non ridurrebbe per niente i costi della salute,
piuttosto li farebbe aumentare.
In più
dettaglio…